Prima o poi se sei il proprietario di una caldaia ti troverai a dover richiedere ad un tecnico specializzato il controllo dei fumi di combustione Beretta Milano. I fumi di combustione sono quei residui che si formano andando a accendere la caldaia e facendola funzionare. Vengono prodotti all’interno della camera di combustione dall’incontro del combustibile e del comburente. I fumi di combustione sono stati oggetto di discussioni anche a livello politico tanto è vero che nel 2015 sono uscite delle linee guida a partire dall’Unione Europea che hanno cominciato a consigliare ai cittadini membri dei diversi paesi di dotarsi di caldaie a condensazione.

Questo a causa del fatto che le vecchie caldaie a camera stagna emanavano dei fumi in quantità importanti e soprattutto nei paesi freddi e nella stagione invernale ciò portava un certo inquinamento, causa dell’innalzamento di riscaldamento globale. Il controllo dei fumi viene conosciuto anche con il nome di “controllo di efficienza energetica” ed è bene saperlo in modo da regolarsi quando si prenderà contatto con il tecnico che verrà in visita a domicilio per sottoporre la caldaia a questa prova, dotato di tutta la strumentazione necessaria.
Rispetto ai valori che devono essere rilevati si andrà a vedere la quantità di concentrazione di ossido di carbonio all’interno dei fumi e l’indice di fumosità.
Quale è la corretta periodicità quando si tratta di andare a rilevare i fumi della combustione?
Bisogna fare riferimento alla potenza dell’impianto termico, nel senso che ogni caldaia ha un suo valore di riferimento ma diciamo che la maggior parte dei dispositivi si colloca in un range di potenza che va dai 10 ai 100 kW.
Per cui, per questo tipo di caldaia bisogna distinguere tra quelle che vengono alimentate a gas, a metano o a gpl (il cui controllo dei fumi dovrà essere fatto ogni quattro anni) e le altre, alimentate a combustibile liquido o solido che devono essere controllate ogni due anni da questo punto di vista. Poi è naturale che ci siano anche delle caldaie che hanno una potenza superiore ai 100 kW e, in questo caso, è del tutto possibile che la periodicità cali a uno o due anni a seconda del tipo di combustibile che si utilizza per far funzionare questo genere di caldaia. Non bisogna confondere il controllo dei fumi con la manutenzione obbligatoria periodica della caldaia. Di solito tutti questi appuntamenti sono delineati all’interno del libretto di istruzioni del prodotto ma a volte capita di perderlo, soprattutto dopo tanti anni, in questo caso bisogna fare riferimento ad un tecnico specializzato del centro assistenza che opererà questi interventi e poi stabilirà quelli successivi.
È bene non trascurare la caldaia da questo punto di vista, perché è un prodotto che deve essere tutelato e tenuto al massimo delle sue possibilità, oltretutto c’è una normativa specifica, ovvero la normativa nazionale per il controllo dei fumi DPR n.74/2013, che deve essere rispettata altrimenti si potrebbe incappare in una multa anche pesante.
Affidarsi ad un centro di assistenza a marchio è la soluzione migliore.